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Tutti i Dodici Passi di A.A. ci chiedono di andare contro i nostri desideri naturali… tutti sgonfiano il nostro Io. Quando si tratta di sgonfiare l’Io pochi Passi sono più duri da fare del Quinto. Ma quasi certamente nessun Passo è più essenziale per raggiungere una sobrietà duratura e la pace dello spirito.

DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 77

Anche dopo avere messo per iscritto i miei difetti di carattere, non ero ancora disposto a parlarne, ma poi decisi che era giunto il momento di smettere di portare quel fardello da solo: dovevo confessare quei difetti a qualcun altro. Avevo letto – e mi era anche stato detto – che non potevo rimanere sobrio se non l’avessi fatto. Il Quinto Passo mi ha dato un senso di appartenenza, insieme a umiltà e serenità, quando l’ho messo in pratica nella vita di tutti i giorni. E stato importante ammettere i miei difetti di carattere nell’ordine presentato nel Quinto Passo: “A Dio, a noi stessi e a un altro essere umano”. Ammetterli a Dio per primo ha aperto la via all’ammetterli a me stesso e a un’altra persona. Proprio come nella bella descrizione del Passo una sensazione di unione con Dio, e con un compagno mio simile, mi ha condotto a un rifugio dove ho potuto prepararmi ai Passi successivi, sulla via di una sobrietà piena ed efficace.