Siamo sicuri che l’umiltà espressa dall’anonimato sia la più grande salva-guardia che Alcolisti Anonimi possa mai avere.
Dodici Passi e Dodici Tradizioni, pag. 272
Dato che in A.A. non ci sono regole, mi sistemo dove più mi piace, e così scelgo l’anonimato. Voglio che il mio Dio mi usi, umilmente, come uno dei Suoi strumenti di questo Programma. Il sacrificio è la capacità di dare me stesso liberamente, lasciando che l’umiltà prenda il posto del mio io. Con la sobrietà, sopprimo quell’urgenza di gridare al mondo “Sono un alcolista anonimo!” e sperimento la gioia e la pace interiore. Lascio che tutti vedano come sono cambiato, e spero che mi chiedano cosa mi sia successo. Pongo i princìpi della spiritualità prima del giu-dicare, cercare gli errori altrui e del criticare. Voglio amore e occuparmi del mio Gruppo, per poter crescere.