All’uomo e alla donna intellettualmente presuntuosi, ’molti A.A. possono dire: “Si, eravamo come te, per nostra fortuna sin troppo brillanti…. Nell’intimo, ritenevamo che avremmo potuto librarci sul resto dell’umanità con la nostra sola intelligenza. ”
COME LA VEDE BILL, pag. 60
Anche la mente più brillante è inerme di fronte alla malattia dell’alcolismo. Non posso raggiungere la sobrietà col solo pensiero. Cerco di ricordare a me stesso che l’intelligenza è un dono di Dio che devo mettere a fratto, è una gioia – come l’avere talento per la danza, il disegno o i lavori manuali. Non mi rende migliore di altri e non è uno strumento particolarmente affidabile per il mio recupero: infatti sarà un potere più grande di me che mi porterà alla guarigione, e non un alto quoziente d’intelligenza o una laurea.