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Era l’Anno Due sul calendario di A.A….In uno di quei gruppi si presentò un nuovo venuto… Si dimostrò subito essere un caso disperato e soprattutto che voleva recuperarsi… [Disse]: “Dal momento che sono vittima di un’altra dipendenza, bollata anche peggio dell’alcolismo, potreste non volermi tra voi.”

DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 205

Sono venuta da voi: ero una moglie, madre e donna che aveva piantato in asso il marito, i figli e la famiglia. Ero un’ubriacona, imbottita di pillole, una nullità. Eppure nessuno mi ha negato amore, premure e senso d’appartenenza. Oggi, per grazia di Dio e con l’amore di una buona sponsor e del gruppo, posso dire – tramite voi di Alcolisti Anonimi – di essere una moglie, una madre, una nonna e una donna. Sobria. Libera dalle pillole. Responsabile.Senza un Potere Superiore, che ho trovato in A.A., la mia vita sarebbe priva di significato. Sono piena di gratitudine per essere una alcolista anonima apprezzata dai suoi compagni.