Il frequente incontro con ì nuovi venuti e tra di noi è l’aspetto gioioso della nostra vita.
, ALCOLISTI ANONIMI, pag. 89
Un uomo è arrivato ubriaco a una riunione, ha interrotto chi stava parlando, si è alzato in piedi e tolto la camicia, ha reclamato un caffè barcollando rumorosamente avanti e indietro, ha chiesto la parola e alla fine ha chiamato la segretaria del gruppo con un nome irripetibile per poi andarsene via. Ero contento che fosse arrivato: ancora una volta ho visto com’ero io una volta. Ho però anche visto come sono ancora e come potrei essere. Non devo ubriacarmi per desiderare di essere un’eccezione e al centro dell’attenzione. Spesso mi sono sentito maltrattato, e ho risposto altrettanto male, solo perché mi stavano trattando né più né meno che come uno tra i tanti esseri umani. Più quell’uomo insisteva sul fatto di essere diverso, più capivo che noi due eravamo esattamente uguali.