Il mio nome è Renato, e sono un alcolista
Il mio nome è Renato e sono un alcolista.
Sono nato a Firenze due volte.
Ho attraversato un inferno senza uscita, lungo trent’anni e alla fine sono emerso in un posto fumoso e sgangherato, caldo, accogliente e magico che si chiama Gruppo San Marco.
Alcolisti Anonimi, A.A. lettere d’oro su un ingresso senza porta, non è necessaria: non si bussa per entrare.
Ora sono qui, una storia come tante e poche cose da chiedere ancora. Sono qui da quasi trent’anni per lasciare ai miei figli un messaggio di cui non debbano vergognarsi, per vivere con me stesso senza odiare ogni momento, per non amare gli altri più di me stesso, per vivere in contatto col mio Dio ( come io Lo posso concepire) e fare in ogni istante la sua volontà. Sono qui per fare la mia parte insieme ai miei compagni di viaggio e donare la vita a quelli che, come me, volevano solo morire. Sono qui perché comincio da me, perché, quelli che verranno, devono sapere che c’è un mondo pieno di speranza, di promesse d’amore, che li aspetta e che sarà loro nel momento stesso in cui lo vorranno.
Sono qui e mi godo ogni istante, accetto la mia parte di responsabilità da uomo vero, forte dell’amore di Dio ( come io Lo posso concepire), accetto le conseguenze delle mie azioni e da questo traggo nuovi stimoli.
Sono qui e ci sto bene, insieme a voi. Sono qui, consapevole che tutto questo è un regalo di Dio.
Quando un ubriacone si pente e si converte, lassù gli angeli cantano.
Sono nato a Firenze due volte.
Ho attraversato un inferno senza uscita, lungo trent’anni e alla fine sono emerso in un posto fumoso e sgangherato, caldo, accogliente e magico che si chiama Gruppo San Marco.
Alcolisti Anonimi, A.A. lettere d’oro su un ingresso senza porta, non è necessaria: non si bussa per entrare.
Ora sono qui, una storia come tante e poche cose da chiedere ancora. Sono qui da quasi trent’anni per lasciare ai miei figli un messaggio di cui non debbano vergognarsi, per vivere con me stesso senza odiare ogni momento, per non amare gli altri più di me stesso, per vivere in contatto col mio Dio ( come io Lo posso concepire) e fare in ogni istante la sua volontà. Sono qui per fare la mia parte insieme ai miei compagni di viaggio e donare la vita a quelli che, come me, volevano solo morire. Sono qui perché comincio da me, perché, quelli che verranno, devono sapere che c’è un mondo pieno di speranza, di promesse d’amore, che li aspetta e che sarà loro nel momento stesso in cui lo vorranno.
Sono qui e mi godo ogni istante, accetto la mia parte di responsabilità da uomo vero, forte dell’amore di Dio ( come io Lo posso concepire), accetto le conseguenze delle mie azioni e da questo traggo nuovi stimoli.
Sono qui e ci sto bene, insieme a voi. Sono qui, consapevole che tutto questo è un regalo di Dio.
Quando un ubriacone si pente e si converte, lassù gli angeli cantano.
Renato